Essere turisti eco-friendly; perché?

Negli ultimi tempi, il mondo sembra essersi convinto del fatto che i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico siano un problema reale da affrontare.
Secondo le ultime statistiche dell’OMS, l’inquinamento atmosferico ha un’influenza significativa su circa 7 milioni di decessi ogni anno, parliamo però solo di esseri umani, senza tenere in considerazione quelli che coinvolgono il mondo animale e vegetale.
Gran parte della colpa è da attribuire al nostro consumismo, che è salito oltre le stelle.

Ma quali sono le industrie più inquinanti?
Energetica, agraria, tessile, alimentare, trasporti, edilizia e tecnologica.

Cosa c’entra allora il turismo?
Rispondere a questa domanda è più semplice del previsto, infatti basta riflettere sulla lista sopra per capire che ognuno di questi settori è, in qualche modo collegato al settore del turismo!

L’età del turismo

Il turismo ha conosciuto negli ultimi 30 anni una costante tendenza al rialzo, tanto da aver portato alcuni scrittori a definire la nostra epoca come “l’Età del Turismo”. In primo luogo, l’importante sviluppo della pratica turistica è dovuto principalmente allo sviluppo dei mezzi di trasporto e alla diffusione dei cosiddetti voli low cost, che hanno permesso anche a chi ha possibilità economiche limitate di viaggiare in luoghi piuttosto lontani. Si è calcolato, infatti, che si è passati da un 46% di turisti che viaggiavano in aereo nel 2000 ad un 59% nel 2019(UNWTO, 2021).

In che modo il turismo ha il suo impatto sull’ambiente?

L’impatto del settore turistico sull’ambiente sembrerebbe davvero rilevante, tanto da aver sollevato numerose questioni sulla sua sostenibilità ambientale.

Secondo il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’aviazione contribuisce per circa il 5% alle emissioni di anidride, ma l’impatto sul clima non finisce arrivati a destinazione, anzi probabilmente, è da questo momento in poi che inizia il nostro “contributo negativo” più significativo.

Alcuni anni fa, il WWF ha condotto delle analisi attraverso le quali si è valutato in che modo e quanto i diversi tipi di vacanza possono inquinare. Il trasporto è da sempre considerato la principale causa di inquinamento, ma bisogna tenere conto anche di altri fattori e valutare la vacanza nel suo insieme (le attività che svolgiamo, la nostra struttura ricettiva, il nostro cibo, ecc.). Una notte in albergo, ad esempio, produce in media 6,9 kg di anidride carbonica e il settore alberghiero è responsabile di circa l’1% delle emissioni di CO2 globali.
Il Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep) stima che circa il 14% di tutti i rifiuti solidi globali è prodotto ogni anno esclusivamente dall’industria turistica.
Va inoltre ricordato che il turismo è un settore che consuma molta acqua, dal momento che diverse soluzioni vendute nel turismo, come spa, vasche idromassaggio e piscine, richiedono un approvvigionamento cospicuo e continuo di acqua dolce.

Naturalmente, a monte di tutto c’è l’impatto sul sistema ambientale terrestre: l’aumento della temperatura globale infatti costituisce un serio problema anche per gli oceani. L’acidificazione dell’acqua, causata dalle sostanze rilasciate, indebolisce il tasso di rigenerazione di molte specie marine e delle barriere coralline, uno degli ecosistemi più fragili e minacciati del mondo.

Un’importante impatto negativo hanno anche gli sprechi alimentari e i costi ambientali legati alla costruzione di infrastrutture turistiche.

Ma quindi il turismo ha solo effetti negativi?

Assolutamente no! Il World Travel and Tourism Council ha stimato che il settore turistico costituisce il 10,4% del Pil mondiale, e dà impiego a quasi 300 milioni di persone. A livello globale, si prevede che il settore cresca a un tasso del 3,9% annuo.
Oggi il turismo è uno dei principali settori economici mondiali, probabilmente secondo solo al petrolio, impiegando 1 lavoratore su 15 nel mondo.
Allo stesso tempo, l’industria del turismo è una delle più inquinanti, ed è chiaro che si tratta di un duplice fenomeno: da un lato il turismo può contribuire allo sviluppo socio-economico dei paesi, ma allo stesso tempo può causare una perdita di identità locale e un degrado dell’ambiente.

Cosa si può fare per ridurre al minimo gli impatti negativi del turismo sull’ambiente?

Di recente si è molto discusso sul turismo sostenibile, o eco-turismo, vale a dire una forma di turismo che prenda in considerazione i suoi immediati e futuri impatti in ambito sociale, economico, ambientale e culturale, e che cerchi di conciliare l’attività turistica con i bisogni delle località e dei nativi.
In particolare, l’UNWTO suddivide i principi descrittivi dell’eco-turismo in tre aree tematiche: ambientale, socioculturale e socioeconomica.
L’eco-turismo sembra quindi offrire una soluzione ai principali problemi che un gran numero di turisti può causare in un dato ambiente (in termini di inquinamento e spreco di risorse) e a sostenere la realtà locale, autentica e artigianale.

Ci sono forme di viaggio sostenibile alla portata di chiunque, così come ci sono modi di viaggiare con confort anche di livello. É il caso del glamping, ovvero quella forma di campeggio che unisce appunto il camping, il contatto con la natura, le esperienze immersive e autentiche al glam, cioè i comfort di soggiornare in strutture che non fanno mancare nulla; il tutto nel pieno rispetto di ambiente e persone.
Inoltre, recentemente alcune catene alberghiere stanno valutando nuovi piani per ridurre i costi e gli sprechi, principalmente in termini di acqua, rifiuti ed energia.

Cosa ne pensano i viaggiatori?

Il 92% dei viaggiatori pensa che viaggiare in modo sostenibile sia di estrema importanza e il 57% è interessato a farlo in futuro.

Bisognerebbe capire che partire per viaggi eco-sostenibili non vuol dire necessariamente alloggiare in una tenda e muoversi solo in bici. Si tratta di un atteggiamento di rispetto nei confronti dell’ambiente e, soprattutto, delle persone che vivono sul territorio.

Il tutto con una predisposizione all’incontro che permette di conoscere altre persone lungo il cammino. Parte del turismo sostenibile consiste infatti nell’entrare in relazione con le comunità locali condividendo il più possibile la loro vita.

In questo modo, anche per il turista diventa un’esperienza diversa: le emozioni hanno un ruolo importante nell’esperienza turistica!

 Il viaggio, una delle massime aspirazioni dell’uomo, ha tante sfumature: ognuno di noi viaggia per motivi differenti. Viaggiamo per conoscere, per esplorare, per riposarci, per staccare la spina. Qualsiasi motivazione, qualsiasi tipo di viaggio, con qualsiasi destinazione e qualsiasi budget, può essere sostenibile.

Alcune delle scelte da fare prima e durante il viaggio che possono renderti un viaggiatore responsabile:

-Scegli una struttura eco-friendly, che utilizza fonti rinnovabili ed è attenta al risparmio;

-Ricordati anche in vacanza, che le risorse naturali come acqua ed energia sono beni non rinnovabili;

-Rispetta l’ambiente circostante: segui i sentieri, non gettare i rifiuti in spiaggia, non portare via cose, come souvenir sabbia o altri elementi naturali;

-Utilizza contenitori riutilizzabili, evita di acquistare bottiglie di plastica o altri prodotti usa e getta;

-Scegli ristoranti gestiti dalla gente del posto e compra prodotti biologici e locali;

Compensa le tue scelte non ecologiche;

Quest’ultimo consiglio potrà sembrare poco comprensibile o non coerente.
In realtà, credo che si debba essere obiettivi e per questo affermare che non è possibile viaggiare riducendo a 0 il nostro impatto sull’ambiente!
Un buon modo per “farci perdonare” è cercare di compensare con azioni positive (in materia di sostenibilità ambientale) le scelte negative per l’ambiente.

Un esempio potrebbe essere quello di piantare alberi per compensare le emissioni di co2.

Clicca qui per vedere il bosco di Zeus

Eco-turismo significa però essere attenti già durante la preparazione dei bagagli, evitando un consumo eccessivo di carta o plastica, dal momento che può essere facilmente sostituita da altri materiali. Scegliere delle attività da svolgere durante la vacanza è anche un buon modo per rispettare l’ambiente; per questo è preferibile partecipare ad attività all’aria aperta o a programmi per salvare la flora e la fauna locali.

Come tutti gli altri, puoi iniziare già da casa nel tuo piccolo: amare la natura e rispettare l’ambiente. Non c’è altro da fare che viaggiare e godersi il paesaggio, lentamente, come prima. Essere un viaggiatore responsabile significa soprattutto avere consapevolezza; essere coscienti di ciò che ci circonda e del nostro impatto sull’ambiente.

Ovviamente sulla base di questa nuova consapevolezza bisogna poi fare delle scelte.

Tu da che parte stai?